APPUNTI DI CRITICA ARTISTICA


Frida Khalo, Mi nana y yo, 1937

Frida Khalo, Mi nana y yo, 1937

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderòn nacque il 6 luglio 1907 a Città del Messico, nel quartiere di Coyoacàn, tre anni prima dell’inizio della rivoluzione contadina in Messico guidata da Emiliano Zapata e Pancho Villa. Frida però, sentendosi figlia della Rivoluzione, cambierà la sua data di nascita, sostenendo di essere nata il 7 luglio 1910.

Dopo la sua nascita la madre si ammalò e lei, come si usava una volta, fu allattata da una balia. Quando dipinse il quadro Mi nana y yo (La mia balia ed io) nel 1937, raffigurò se stessa piccola nel corpo ma con la testa da adulta, la bocca semiaperta, lo sguardo fisso mentre le viene donato quel latte-sangue messicano che sgorga da un seno sezionato e dall’altro gocciolante come lo è il cielo che fa da sfondo a una foresta tropicale. Latte dato da una donna il cui volto assomiglia ad una maschera tribale, un misto di mistero e di morte, primitivo e folkloristico insieme: infatti, Frida dà l’impressione di essere simultaneamente protetta dalla balia e offerta come vittima sacrificale.

Scrive Diego Rivera, pittore e marito di Frida Kahlo  “… E’ la prima volta nella storia dell’arte che una donna esprime con totale sincerità scarnificata e – potremmo dire – tranquillamente feroce, i fatti e i particolari che riguardano esclusivamente la donna. La sua sincerità, che si potrebbe definire insieme molto tenera e crudele, la portò a dare di certi eventi la testimonianza più indiscutibile e sicura; é perciò che dipinse la sua stessa nascita, il suo allattamento, la sua crescita all’interno della famiglia e le sue terribili sofferenze, di ogni cosa senza mai permettersi la minima esagerazione né divergenza dai fatti precisi, mantenendosi realista e profonda, come lo é sempre il popolo messicano nella sua arte, compresi i casi in cui generalizza fatti e sentimenti, arrivando alla loro espressione cosmogonica …” (da http://www.mexicoart.it/Ita/kahlo.htm)