In Still Life with Breast Joel-Peter Witkin pone al centro dell’immagine un piatto di porcellana cinese che contiene un piccolo melograno, un fico con una spaccatura che rivela il suo interno, metafora del sesso femminile, e un seno fragile, pallido e innocente. L’artista ha superato la maniera più comune di rappresentare un seno tagliato, posto su un piatto con un capezzolo in alto come fosse una ciliegia su un budino. Quel che ci colpisce è invece il fatto che il capezzolo è rivolto in avanti e sembra guardarci come fosse un occhio.
Ne siamo affascinati forse per quella sorta di fissazione sessuale per la quale le parti del corpo vengono separate dal tutto. Qui il seno è presentato come un dessert, qualcosa da consumare, un piacere effimero dolce come quello della frutta e dei fiori, o quello della breve vita di una farfalla.
Allo tempo stesso ci da un senso di inquietudine il fatto che il seno ci fissi in tal modo così che noi continuiamo a fissare lui, diventando in tal modo il riflesso di un immagine corporea che non è quella proposta dall’artista quanto piuttosto quella del corpo di chi guarda.