DIETA E PREVENZIONE


img_info_aiutaI fattori che contribuiscono allo sviluppo dei tumori della mammella sono complessi e correlati all’esposizione ambientale e alla suscettibilità genetica. Le donne che mangiano più verdure, frutta e amidi non raffinati e meno carni e grassi si ammalano un po’ meno, ma la relazione non sembra così forte come per altri tumori. Per il momento l’unico carcinogeno sicuramente interessato nello sviluppo del tumore mammario è rappresentato dall’ormone ovarico17-beta-estradiolo. Una regola generale è quella di variare il più possibile gli alimenti e di rispettare le seguenti indicazioni almeno 5 giorni la settimana, con qualche pausa di libertà il sabato e la domenica.

  • Scegliere prevalentemente alimenti di origine vegetale, con un’ampia varietà di verdure e di frutta fresca, di legumi e di alimenti amidacei non (o poco) raffinati.
  • Mangiare almeno cinque porzioni al giorno (pari a 600-800 gr) di verdura e di frutta fresca, nel corso di tutto l’anno, approfittando delle varietà che offrono tutte le stagioni.
  • Basare l’alimentazione su cereali e legumi e preferire prodotti che non abbiano subito importanti trattamenti industriali. Evitare il più possibile farine e zuccheri raffinati.
  • Ridurre, se non evitare, il consumo di bevande alcoliche. Si raccomanda, comunque, ai consumatori abituali di non superare un bicchiere di vino al giorno.
  • Evitare il consumo di carne rossa. E’ preferibile consumare pesce e, una o due volte la settimana, carni bianche o carni di animali selvatici. Evitare il consumo abituale di pesci cotti ad elevate temperature, alla griglia, o affumicati.
  • Limitare il consumo di grassi, soprattutto di origine animale. Vanno bene, invece, piccole quantità di olii vegetali.
  • Favorire alimenti ad alto contenuto di soia. I semi di questa pianta sono ricchi di proteine (42%), lipidi, glucidi, vitamine, minerali, fibre e isoflavoni. Sono questi ultimi componenti a garantire un effetto protettivo, infatti hanno una formula chimica analoga agli estrogeni (per cui sono anche denominati fitoestrogeni) e sono in grado di legarsi agli stessi recettori, bloccandone l’azione. Probabilmente agiscono anche con un meccanismo d’azione non estrogenico; in particolare uno di essi, la genisteina, influenza enzimi addetti alla traduzione dei segnali che regolano l’accrescimento e la moltiplicazione cellulare, e ha proprietà antiossidanti in grado di modulare il segnale di integrazione cellulare e di inibire l’attività ormonale e l’accrescimento delle cellule neoplastiche e degli oncogeni.
  • Evitare il consumo di cibi conservati sotto sale e limitare l’uso di sale per cucinare e per condire. Privilegiare invece le erbe aromatiche. Non lasciare a lungo i cibi deteriorabili a temperatura ambiente, ma conservarli in frigorifero.