In questo scatto la fotografa austriaca Inge Morath sembra seguire con grande partecipazione personale il rito della vestizione della sposa, il movimento lento del pettine accompagnato dalla mano che liscia i capelli, l’improvvisa comparsa di un braccio proteso nell’offerta di un aiuto, la solennità e l’irripetibilità della circostanza. Si tratta di una sensibilità ricercata con grande professionalità, come ammette lei stessa: “Prima di intraprendere un progetto, io voglio conoscere il suo background, immergermi nella sua cultura e imparare almeno i fondamenti del suo linguaggio. Dopo di che mi sento più capace di raggiungere quella che Cartier-Bresson chiama la decisiva attitudine del fotografo. Egli scattava le foto con un occhio aperto, osservando il mondo attraverso l’obbiettivo, e con un occhio chiuso, intento a scrutare dentro la sua anima”.