In questo quadro di Rembrandt vi è un’ombra particolare che rende sensibile la distanza tra i due corpi. Si osserva anche in altre opere d’arte ma in questa diventa uno spazio che da al gesto della carezza di lui sul petto di lei tutto un suo incantato valore. E poi la mano di lui preme leggermente la spalla di lei, ma non la stringe. La mano di lei sembra voler trattenere il gesto della carezza di lui e al tempo stesso incoraggiarlo. Il visibile lascia spazio all’invisibile, il prendere al lasciare, il respingere all’incoraggiare. Un “lasciare spazio” che ha lo stesso meccanismo nella più semplice e nella più complessa delle carezze. Senza spazio non è carezza. L’atmosfera di questo quadro crea in noi un silenzio che però continua a parlarci anche dopo averlo visto, con il linguaggio dell’indicibile.