INTRODUZIONE ALLA SENOLOGIA – Parte I


Marc Chagall, Sans Titre, 1960 ca.

Marc Chagall, Sans Titre, 1960 ca.

Dopo un certo periodo di inattività, riprendiamo in mano il sito. Ricominciamo con una breve introduzione, leggera ma necessaria, su quella che è la senologia, come va affrontata, quali sono i suoi aspetti non solo medici ma anche sociali, ossia che riguardano le donne e le persone attorno a loro.
La senologia è molto più complessa di quello che può sembrare, innanzitutto perché riguarda un gruppo di malattie molto eterogeneo ossia biologicamente diverse tra loro. Ma anche perché molto eterogenee sono le pazienti: donne diverse per età, numero di gravidanze, stimoli ormonali… e le conseguenze della malattia non sono solo individuali ma riguardano anche le famiglie e la società.
La senologia come la medicina non è una scienza esatta come la matematica o la fisica: è una scienza applicata. Applicata vuoi dire che ci deve essere scienza ma anche metodo ed è per questo che noi la chiamiamo anche arte. L’arte della medicina è l’arte della salute. Salute è ritornare alla regolarità. Dice Popper “Le persone hanno bisogno di regolarità e cercano regolarità anche dove non ce ne sono. Arrivano anche al limite della follia se alcune presunte regolarità arrivano a cadere”. Quindi la regolarità è il punto di riferimento della salute e al tempo stesso è il punto di riferimento della qualità di vita.
La qualità per la donna è il ritorno alla sua vita normale e al tempo stesso, per il medico la qualità è (o, almeno, dovrebbe essere) una abituale regolarità. Per i medici non si tratta di essere molto bravi ma di fare comunque un lavoro che richiede di essere fatto bene. Ovviamente vi sono alcuni che hanno delle qualità superiori ma devo dire che altrettanto importante, e deve essere sottolineato, è la qualità percepita. Molte donne vengono operate bene e curate bene senza sapere di essere state assistite bene, cioè non hanno la percezione della qualità delle cure ricevute.
La qualità percepita è quello che trasmette il senso di efficacia cioè la sensazione di “fare le cose giuste con le persone giuste”. Ovviamente non è tutto così facile. Abbiamo una senologia che è in continua evoluzione e abbiamo una sanità che agisce con pochi mezzi disponibili. Si potrebbe dire che la tecnologia va più veloce della organizzazione sanitaria. Ma per alcuni versi è anche vero il contrario: non è solo la tecnologia che migliora la qualità delle prestazioni, anzi a volte la tecnologia è fredda e priva di stimoli. Quello che cambia le cose è invece la progettualità delle prestazioni: stabilire con razionalità dei percorsi cimici possibilmente brevi.
Vi è un pericolo nella “fast technology”, mentre una tecnologia “slow” ma di alto profilo può essere ancora meglio. Cambiamenti tecnologici ma anche cambiamenti sociali che sono sotto gli occhi di tutti: donne più giovani, non solo per motivi epidemiologici ma anche perché sono donne più giovanili, e anche donne più esigenti, e non solo sul piano estetico. Ma soprattutto donne più colte cioè con maggiori capacità di crescita e di trasformazione. Più disposte a imparare dagli eventi e a cambiare. Una volta non era così. E’ cambiato il ruolo della donna e sono cambiate anche le relazioni sociali. Dietro ad una donna c’è una famiglia ma non sempre le relazioni sono stabili, e a volte ci sono situazioni familiari complesse.
Qualche volta è stata rimandata una gravidanza che si vorrebbe ma che purtroppo la malattia fa saltare in aria. Più spesso di una volta la donna lavora, ha delle responsabilità, e la malattia fa correre il rischio di perdere il lavoro. Chi lavora ha anche bisogno di far carriera che vuol dire bisogno di autostima, fiducia in se stessa, tutti fattori questi che sono messi a soqquadro dalla malattia.
E’ anche cambiato il ruolo del senologo. Una volta il senologo vedeva i noduli, adesso si trova a dover operare delle immagini di una radiografia o di una risonanza, di cose che non vede e che sono abbastanza complesse da valutare perché gli esami strumentali valgono fino ad un certo punto. Ci sono situazioni di malattia che si possono solo intuire perché gli esami non riescono a metterle completamente in evidenza.
E poi è anche il significato delle malattie che cambia, diverso nelle persone giovani rispetto alle persone anziane, specie in particolari situazioni. Quello del senologo è quindi un lavoro che richiede energie, anche energie fisiche che non sono diverse da qualsiasi altro lavoro. Ma se ci si mette intelligenza e passione vi assicuro che diventano il doppio di qualsiasi altro lavoro. I chirurghi senologi dovrebbero avere una “marcia in più”, essere forti, capaci di attutire gli impatti emotivi e trasmettere sicurezza e senso di efficacia. Questo è quanto viene richiesto al medico che sempre e comunque deve “dare” anche in termini psicologici per affrontare, sia lui che le sue pazienti, situazioni conflittuali come il dolore e a volte anche la morte.
Infine, se permettete, il medico ha bisogno anche di energie per così dire spirituali: anche il medico è alla ricerca del significato di ciò che dice e di ciò che fa.