E’ difficile accettare l’idea che la malattia possa far parte della vita, soprattutto se essa ci riguarda personalmente. Eppure, per quanto straordinaria, dovremmo fare della malattia una condizione ordinaria o per lo meno accettabile. Una piccola serie di brevi annotazioni letterarie e saggistiche – a cadenza settimanale – preziosa per originalità e importanza degli autori.
Il Dalai Lama ci da una sconvolgente visione d’insieme di come affrontiamo la salute. La malattia rientra nel vivere il presente…
(Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è) che si stancano dell’infanzia, hanno fretta di crescere e poi vorrebbero ritornare bambini. Che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Che pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Che vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
(What surprises me most about humankind is) that they get bored with childhood. They rush to grow up and then long to be children again. That they lose their health to make money and then lose their money to restore their health. That by thinking anxiously about the future, they forget the present, such that they live in neither the present nor the future. That they live as if they will never die, and die as if they had never lived.
Dalai Lama. In: Reata Strickland, Interview with God, Free Press, 2002.