NOTE DI ORDINARIA MALATTIA (9)


notebookE’ difficile accettare l’idea che la malattia possa far parte della vita, soprattutto se essa ci riguarda personalmente. Eppure, per quanto straordinaria, dovremmo fare della malattia una condizione ordinaria o per lo meno accettabile. Una piccola serie di brevi annotazioni letterarie e saggistiche – a cadenza settimanale – preziosa per originalità e importanza degli autori.

Questa è la volta dello psicoanalista junghiano Jean Shinoda Bolen, che in “Il senso della malattia”, afferma che la malattia è un avvenimento profondamente spirituale. Lo fa con una poesia perche ritiene che malattia e poesia parlano un linguaggio incorruttibile, quello della verità. Entrambe nascono dal mistero ed entrambe illuminano la nostra oscurità. L’una e l’altra sono le grida che tacciamo. Entrambe, come diceva Novalis, vengono a curare le ferite inferte dalla ragione. La malattia ha un senso, è anch’essa matrice di vita.

Ogni mattina il mio stelo vorrebbe levarsi nel vento
soffiato ebrietudine di vita,
ma qualcosa lo tiene a terra,
una lunga pesante catena d’angoscia
che non si dissolve.
allora mi alzo dal letto
e cerco un riquadro di vento
e trovo uno scacco di sole
entro il quale poggio i piedi nudi.
di questa grazia segreta
dopo non avrò memoria
perché anche la malattia ha un senso
una dismisura, un passo,
anche la malattia è matrice di vita.
ecco, sto qui in ginocchio
aspettando che un angelo mi sfiori
leggermente con grazia,
e intanto accarezzo i miei piedi pallidi
con le dita vogliose d’amore.

Jean Shinoda Bolen. In:  Javer Lombard: POèMI, Marzi (CS), Comet, 2012.